Immaginate di essere in un campo da tennis o da calcio e vedere la pallina da tennis o la palla da calcio lanciata dall’avversario dirigersi dritta verso di voi, non lasciando dubbi sul fatto che a momenti vi colpirà in pieno.
Tuttavia, se c’è vento, precisamente un vento che soffia di traverso (perpendicolarmente alla direzione della palla), anche per esperienza sappiamo che questo vento alla fine potrebbe deviare la direzione della palla, scongiurando l’impatto.
Sembra proprio che la stessa situazione si stia verificando a livello galattico. La galassia di Andromeda, nostra vicina di casa, si sta dirigendo dritta verso di noi. Questo suo movimento dritto verso di noi non ha lasciato nessun dubbio per decenni che entro circa 5 miliardi di anni avrebbe colpito in pieno la nostra Via Lattea.
Un recente studio, pubblicato sulla rivista scientifica Nature Astronomy a primo nome di Till Sawala dell’Università di Helsinki, ha messo in discussione la certezza su questo impatto.
Come nell’esempio della pallina, è vero che Andromeda si dirige verso di noi, tuttavia negli studi precedenti si era sottovalutato l’effetto del “vento”.
La Galassia di Andromeda oltre ad avere una componente di velocità diretta verso la Via Lattea, possiede anche una componente di velocità trasversale che lentamente ne potrebbe deviare la traiettoria scongiurando l’impatto.
Questa componente trasversale di velocità non è dovuta alla presenza di “vento”, ma all’effetto combinato dell’attrazione gravitazionale da parte delle galassie satelliti sia della Via Lattea sia della galassia di Andromeda.
Stiamo parlando della Grande Nube di Magellano, nostra galassia satellite (questa veramente destinata a caderci addosso) e la galassia M33 (nota anche come galassia del Triangolo) satellite della galassia di Andromeda.
Mentre l’azione gravitazionale della galassia M33 aumenta la probabilità di impatto, l’azione della Grande Nube di Magellano agisce riducendo la probabilità.
Utilizzando i dati raccolti dal telescopio spaziale Hubble nel corso di 30 di attività e la mole di dati raccolti dal telescopio Gaia nei suoi 10 anni di attività, tenendo in maggiore considerazione le incertezze sulle velocità relative tra galassia di Andromeda e Via Lattea, il gruppo della Sawala ha effettuato numerose simulazioni esplorando un ampio intervallo di valori dei parametri.
Con le incertezze tenute in giusta considerazione, solo nel 50% delle simulazioni avviene l'impatto, peraltro non entro 5 miliardi di anni, come prima creduto, ma entro 10 miliardi.
Chiariamo subito che nelle collisioni tra galassie, sebbene ciascuna galassia contenga miliardi di stelle, le distanze interstellari sono così grandi che non si hanno scontri diretti tra stelle.
Tuttavia, le interazioni gravitazionali modellerebbero drasticamente l'aspetto di ciascuna delle due galassie in collisione.
Lo scenario più probabile è quello della fusione delle due galassie in un’unica galassia. Questa nuova galassia non sarebbe più a spirale come lo sono attualmente la Via Lattea e la galassia di Andromeda, ma assumerebbe probabilmente una forma ellissoidale.
E la Terra? Per la Terra non ci sarebbe nessuna conseguenza dalla collisione con la Galassia di Andromeda in quanto, sicuramente non ci sarà più una Terra a quell'epoca! Infatti, i modelli di evoluzione delle stelle ci dicono che il Sole tra circa 5 miliardi di anni avrà già iniziato la sua trasformazione da stella nana a stella gigante. Di conseguenza, aumentando di ordini di grandezza le sue dimensioni, ingloberà via via tutti i pianeti a sé più vicini, compresa la Terra.
Se una collisione dovesse avvenire, quasi sicuramente avverrebbe con la Terra ormai inesistente ed il Sole già arrivato a conclusione del suo ciclo vitale, essendo ormai diventato una nana bianca circondata dalla sua nebulosa planetaria.
"No certainty of a Milky Way–Andromeda collision" Sawala, T., Delhomelle, J., Deason, A.J. et al. Nat Astron (2025). https://doi.org/10.1038/s41550-025-02563-1